Comitati e associazioni: «Col nuovo decreto più che semplificazioni saranno devastazioni»
Decine di comitati, movimenti e associazioni hanno sottoscritto un documento durissimo sul Decreto Semplificazioni; decreto che è stato pubblicato nei giorni scorsi in Gazzetta Ufficiale: «#Bonifiche e Valutazione di Impatto Ambientale, più che Dl “#Semplificazioni”, devastazioni!» si legge sulla pagina Facebook di Mamme da Nord a Sud che ha diffuso la nota.
«Svuotati di significato i Siti nazionali di Bonifica trattati come territori “ordinari” nonostante il gravissimo inquinamento, da Taranto a Falconara, da Bussi a Brindisi, da Livorno a Gela, da Milazzo a Mantova e altre decine di aree – si legge nella nota – Bonifica si ferma ai suoli: e le falde contaminate? Sulla VIA svilita la partecipazione dei cittadini. Ora il Decreto all’esame del parlamento. Da tutta Italia appello ai parlamentari di decine di reti di cittadini, movimenti e associazioni: nella conversione in legge fermate i regali agli inquinatori, difendete la salute dei cittadini!».
E si legge ancora nella nota diffusa :
«Falde acquifere inquinate abbandonate a loro stesse; taglio della partecipazione dei cittadini alla Valutazione di Impatto Ambientale; complicazioni nei procedimenti di bonifica; aumento delle “poltrone” con la costituzione di una seconda commissione nazionale V.I.A.; procedure di favore per le opere fossili spacciate sotto il titolo paradossale ma accattivante “Semplificazioni in materia di green economy”: il Dl Semplificazioni contiene un attacco frontale all’ambiente e ai diritti fondamentali dei cittadini».
«Per quanto riguarda i Siti Nazionali di Bonifica, individuati dallo Stato come le aree più inquinate del paese in base al Testo Unico dell’Ambiente D.lgs.152/2006 non si procederà più, come si fa oggi, direttamente alla caratterizzazione delle aree – ossia il delicato e stringente processo di ricostruzione della contaminazione avvenuta – dando per scontato che i terreni dell’Ilva a Taranto, di Bussi, di Gela, di Falconara e di decine di altri siti assurti agli onori delle cronache nazionali ed internazionali per il livello di inquinamento, siano contaminati pesantemente e che quindi è necessario il massimo approfondimento. Invece, con l’art. 53, si rende possibile agli inquinatori di partire presentando invece della caratterizzazione una più semplice e blanda “indagine preliminare”, come avviene per un sospetto di inquinamento in qualsiasi altra area del paese. Come se una raffineria fosse una pompa di carburante, insomma!» proseguono i comitati.
«Alla faccia della semplificazione, si aggiunge così un ulteriore passaggio presso il Ministero dell’Ambiente che è già indietro con bonifiche che, grazie anche a questo decreto, diventano un vero e proprio miraggio tra lungaggini di ogni tipo. Il ruolo del Ministero sempre di più ci sembra quello dello stopper delle bonifiche, con risparmi miliardari alle aziende che hanno inquinato. Vi è però di peggio, nel decreto. Un tana libera tutti per i grandi inquinatori delle acque sotterranee, che oggi è una vera e propria emergenza del paese, visto che all’art.53 si introduce il micidiale comma 4 quater che prevede testualmente che “La certificazione di avvenuta bonifica di cui all’articolo 248 può essere rilasciata anche per la sola matrice suolo…” a cui segue “lo svincolo delle relative garanzie finanziarie” che l’inquinatore deve depositare al momento della segnalazione dell’avvenuta contaminazione. E la bonifica dell’acqua sotterranea contaminata, spesso a livelli decine di migliaia di volte i limiti di legge, che fine fa, togliendo pure la già esile deterrenza costituita dalle garanzie finanziarie?».
«Un vero e proprio incentivo a non bonificare che, tra l’altro, varrà per i grandi gruppi che hanno inquinato, visto che si applica solo ai Siti Nazionali di Bonifica e non già agli altri siti contaminati “normali” – prosegue la lunga nota di comitati e associazioni – Un vero e proprio paradosso, insieme all’ulteriore norma che esclude per i Siti Nazionali di Bonifica l’applicazione delle procedure semplificate introdotte nel 2014 con l’art.242bis proprio per velocizzare le bonifiche ripulendo tutto senza ricorrere all’analisi di rischio che porta lungaggini e bonifiche più blande (ma meno costose!)».
«Il Governo all’art.50 del Decreto taglia sulla partecipazione dei cittadini. Tanti bei propositi, soprattutto dal M5S e dal Ministro Costa, sul valore della cittadinanza attiva e sull’impegno civico diffuso e ora, invece di colpire i burocrati ministeriali che ci mettono anni ad esaminare le pratiche si indebolisce il ruolo dei cittadini che vogliono dire la loro su decisioni che impattano sulla loro salute, sulla qualità della vita e sull’ambiente. A questi soggetti, riuniti in associazioni, dovrebbe anzi essere garantita la possibilità di partecipare per poter intervenire durante tutto il procedimento amministrativo, comprese le Conferenze dei Servizi di cui alla Legge 241/1990: l’Art.118 della Costituzione favorisce proprio “l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”».
«Si sacrificano, invece, i già brevi termini per presentare le osservazioni da parte dei cittadini su progetti enormi, dalle raffinerie alle centrali termo-elettriche passando per gasdotti, trivelle e altre grandi opere, costituiti da centinaia di elaborati tecnici e migliaia di pagine – prosegue la nota -Si arriva quindi al paradosso che per un’opera regionale, sicuramente meno complessa, si avranno più giorni rispetto ad una procedura nazionale fatta procedendo per conferenza dei servizi. Il tutto da un Ministero, quello dell’Ambiente, in cui non è stato attuato, nonostante da anni ci si riempia di chiacchiere, quel cosiddetto “dibattito pubblico”, previsto peraltro dal Testo Unico dell’Ambiente D.lgs.152/2006 fin dal 2006 sui progetti più impattanti».
La nota prosegue ancora: «Poi all’art.51 del Decreto la vera e propria elusione della Valutazione di Impatto Ambientale per il potenziamento di opere esistenti stradali, ferroviarie e idriche, una violazione netta della Direttiva Comunitaria 2014/52 che obbliga di assoggettare a V.I.A. le varianti sostanziali di queste opere. Tutto ciò comporterà con ogni probabilità solo ulteriori problemi nell’immediato futuro con ricorsi e condanne a cui porre rimedio spendendo soldi per adeguarsi».
«Alla faccia delle semplificazioni si moltiplicano le poltrone – è ancora la nota – costituendo una seconda commissione VIA nazionale specifica per le opere del Piano Clima Energia. Grandi slogan, peccato che dentro questo piano ci siano i gasdotti che trasportano metano, un fossile e pericoloso gas clima-alterante. Basta però, mettere la norma, sotto il titolo accattivante “Semplificazioni in materia di green economy” e i cambiamenti climatici saranno un ricordo. Il DL andrà ora in Parlamento per la conversione in legge. Se i parlamentari non avranno un sussulto eliminando questi regali a inquinatori e affaristi, introducendo norme di civiltà in cui siano capisaldi la partecipazione dei cittadini, la trasparenza e la tutela della salute, troveranno pronti alla mobilitazione le realtà firmatarie di questo comunicato per difendere territori e cittadini».
PRIME ADESIONI:
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Fairwatch
Altragricoltura, Alleanza per la Sovranità Alimentare
Coordinamento Nazionale No Triv
Rete Mamme da Nord a Sud
Coordinamento Nazionale Tutela Fiumi Free Rivers Italia
Campagna Fuori dal Fossile
Ass. A Sud Onlus
Comitato No Grandi Navi
Comitato No Pedemontana
Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus
Coordinamento No Hub del Gas
Medicina democratica Onlus
Associazione Mediterranea per la Natura Onlus
Rete Per la Tutela della Valle del Sacco – RETUVASA
Comitati Cittadini per l’Ambiente – Sulmona
Brigate Solidarietà Attiva Abruzzo
Brigate Solidarietà Attiva Marche
Acqua Bene Comune Pistoia
Associazione “Ornitologi Marchigiani” APS
Comitato No Tunnel TAV di Firenze
Salute Pubblica, Brindisi
Comitato Tutela Parco Faggi Sgaravatti
Erchie Informa
Forum Veneto Ambiente Salute Solidarietà
LAC – Lega per l’Abolizione della Caccia – Marche
Comitato NO Pedemontana Matelica
SOS Adriatico – Emilia Romagna
Organizzazione di Volontariato per la difesa diretta della flora e fauna acquatica Care The Oceans
Cagliari Social Forum
Opzione Zero Riviera del Brenta
Comitato popolare “lasciateci respirare” di Monselice (PD)
Trivelle Zero Marche
Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti di Taranto
Ass.eQual Mantova
ABITO su misura – tutela dei beni comuni
Associazione Antimafie Rita Atria
Comitato Difesa Comprensorio Vastese
Cobas Confederazione dei Comitati di Base
Comitato No Metano Sardegna
Comitato Familiari Vittime Casa dello studente – Rete nazionale Noi non dimentichiamo
Comitato I Discoli del Sinarca – Molise
Mobilitazione Acqua Gran Sasso
Ass.Cova Contro Onlus
Comitato per la Salute, la Rinascita e la Salvaguardia del Centro storico di Brescia
Viviamo il Liri – Comitato a difesa del Fiume Liri
Coord. delle Assoc. No Triv della Val di Noto
Forum H2O Abruzzo
COMITATO MAMME LIBERE (di Policoro-Basilicata) per la tutela dei figli
GECO – Genitori Consapevoli Basilicata
“Mediterraneo No Triv”
Noi genitori di tutti – Onlus
Rete di Cittadinanza e Comunità- Terra dei Fuochi
Stop Biocidio
Mamme Vulcaniche
Taranto Respira
Gruppo Alterazione Climatica – Pesaro (Lupus)
Forum Ambiente Salute e Sviluppo di Brindisi
Famiglia Casto Marcello – del rione Tamburi di Taranto
ODV Comitato difesa ambiente territorio Spinea
Associazione IL SALVIANO – Centro Natura Marsica
ERCI team Onlus
CSEN Ambiente
Comitato Donne 29 Agosto -Acerra
No all’Incenerimento Sì al Riciclo Totale di Rifiuti -Fanna (PN)
Rifiutiamoli
Salix in Mente – Padova
ENPA Marche
Comitato No Stoccaggio Gas Poggiofiorito (CH)
Disarmisti Esigenti
Comitato Notube – Prov. Piacenza
Abruzzo Socia Forum
Paese Comune – San Giovanni teatino
Comitato Terme e Val Trebbia – Piacenza
Circolo Legambiente Val Trebbia
Circolo Legambiente “Emilio Politi” Piacenza
Forum Ambiente Salute e Sviluppo di Brindisi
Fipsas, sezione provinciale di Piacenza
Comitato Fermiamo la Guerra di Firenze
Ondaverde onlus Falconara Marittima
Mal’aria Falconara Marittima
Mamme Castenedolo Brescia
Mamme Comitato Cittadini Calcinato
Mamme Contro l’inceneritore di Mantova
Mamme No Smog Sud Milano
Laboratorio Falkatraz Onlus di Falconara marittima
Associazione “Mamme per la Salute e l’Ambiente onlus” Venafro
Associazione mamme in piazza per la Libertà di Dissenso
Comitato di Salute Pubblica Piombino-Val di Cornia
Non Una di Meno di Alessandria
Comitato Stop Solvay di Alessandria
Associazione GiorgioForever
Comitato Legamjonici Taranto
Comitato No Colacem
Coordinamento No Triv – Terra di Taranto
Mamme No Tap (Lecce)
Giustizia per Taranto
Peacelink
Coordinamento per il territorio contro la discarica Armicci-Bonvicino di Lentini – Siracusa
Comitato No Wi-Fi Toscana
SOS – La Piana del Casone – Scarlino
Obiettivo Periferia- Pistoia
Biodistretto del Montalbano
Alleanza Beni Comuni- piana fiorentina
Mamme NoPfas – genitori attivi – zone contaminate
Vicenza senza Elettrosmog
No alla Discarica di Torretta-Verona/Rovigo
Rete Commissioni Mensa Nazionale
Comitato No Snam – Umbria
Comitato No Devastazioni – Umbria
Ambiente e Salute nel Piceno
Trivelle Zero Molise
Comitato di Redazione PFAS.land
Forum Ambientalista
Movimento NoTap/Snam Brindisi
Redazione emergenzaclimatica.it
Collettivo No al Fossile Civitavecchia
Il Martello del Fucino
Comitato S.O.L.E. Civitavecchia
Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus
Ambiente Basso Molise
Assonautica Acque Interne Lazio e Tevere
“Orsa Pro Natura Peligna” SULMONA
Verdi, Ambiente e Società Salento
Il Popolo degli Ulivi Puglia
Ass. CiLLSA (Cittadini per il Lavoro, la Legalità, la Salute e l’Ambiente, operante nell’Ovest Vicentino)
Comitato Acqua Bene Comune di Verona
Gruppo Tamburi Combattenti, Taranto