COMUNICATO STAMPA

Conosciamo Stefano Aguzzi come politico e amministratore da almeno 15 anni. Da acerrimo cacciatore e politico di riferimento della categoria, di certo non ha in simpatia gli ambientalisti. Come Sindaco del comune di Fano ha brillato per essere vicino al mondo venatorio e ai costruttori. Ricordiamo che si oppose alla istituzione della Riserva Naturale del Metauro da parte della Regione Marche, ed ha approvato un nuovo PRG che prevedeva un incremento di aree edificabili per almeno nuovi trentamila abitanti. La sua nomina ad assessore all’Ambiente e alle Aree protette nella Giunta della Regione Marche è uno schiaffo a tutte le associazioni di volontariato composte da persone sensibili, preparate, competenti e oneste che da anni, oltre all’orario di lavoro, a proprie spese, si impegnano tra tante difficoltà per la tutela della natura e del bene comune.  E’ come aver messo un piromane a custodia di un bosco o un lupo a guardia di un gregge. Alla faccia della competenza e del curriculum, come sostiene Acquaroli.

E’ interessante tuttavia che chi finora ha identificato l’ambiente con l’essere cacciatore se la prenda con il movimento ambientalista che da decenni ha denunciato una serie di problemi che oggi sono diventate emergenze riconosciute da tutti (surriscaldamento globale, dissesto idrogeologico, desertificazione, estinzioni drammatiche di vegetazione e fauna, inquinamento atmosferico e la lista potrebbe continuare a lungo): si è accorto Aguzzi che, se vogliamo avere un futuro,  oggi lui dovrebbe realizzare proprio quelle politiche (decarbonizzazione energetica e dei trasporti, agricoltura biologica, economia circolare, aumento del patrimonio arboreo per combattere l’aumento delle temperature e il dissesto, etc) che gli ambientalisti chiedevano da anni e che oggi sono riconosciute dal mondo scientifico, da tanta parte del mondo economico e dall’Unione Europea come le uniche che potranno essere finanziate in quanto senza alternative

Tuttavia noi siamo disponibili, come abbiamo fatto con precedenti suoi colleghi, ad avviare un confronto sereno e costruttivo, sulle varie problematiche ed emergenze che interessano la gestione dell’ambiente (a cominciare dai Parchi regionali), dell’urbanistica, delle risorse idriche, dei rifiuti.ecc.  Vigileremo inoltre sull’impiego dei fondi che la Regione Marche riceverà dalle U.E., per sostenere la transizione verde verso un’economia climaticamente neutra, che portano il nome di Next Generation EU, meglio conosciuti come Recovery Fund.

Fano 18/10/2020

Il Consiglio direttivo