Comunicato stampa
Non serve una nuova strada, ma una nuova mentalità
Le dichiarazioni dell’Assessore Baldelli sulla disponibilità della Regione a rivedere l’accordo siglato con il Comune di Fano, in merito ai 20 milioni messi a disposizione dal CIPE per una nuova strada che colleghi la città della Fortuna con Pesaro, ridanno qualche speranza a chi si oppone al tracciato che attraversa le colline di Carmine e Gimarra, scelto dall’amministrazione fanese. Tuttavia le proposte alternative, circonvallazione Fano-Pesaro o Marotta-Gabicce, non sono per niente rassicuranti.
Mentre rapporti scientifici nazionali e internazionali, anche in questi giorni, denunciano i rischi, sempre più incombenti e in parte già presenti del surriscaldamento globale, i nostri amministratori (da destra a sinistra, dal centro alla periferia) ignorano l’urgenza del problema, quando ci sono da fare scelte concrete sul territorio. Tutti sanno che nuove strade consumano suolo agricolo, creano dissesto idrogeologico, devastano paesaggi spesso irripetibili, sottraggono biodiversità, ma soprattutto incrementano il traffico a motore privato e, di conseguenza, inquinamento e rumore. Eppure concetti come sostenibilità ambientale, green economy, economia circolare usati a piene mani in convegni, documenti, piani e progetti, svaniscono di fronte ai milioni di finanziamenti che le opere stradali succhiano alla finanza pubblica.
Qualsiasi nuova strada risponde all’errato principio di favorire la mobilità individuale a motore ed aumentare le emissioni di CO2, mentre ad ogni costo va perseguito l’impegno verso la riduzione del traffico privato. Come farlo? Favorendo il car sharing e il car pooling, il trasporto pubblico su sede propria e la mobilità ciclabile, ma anche riorganizzando le necessità di mobilità, diversificando gli orari di apertura di negozi, uffici, scuole, fabbriche, ecc. intensificando le corse dei mezzi pubblici e introducendo i taxi collettivi.
Occorre utilizzare meglio le infrastrutture esistenti, garantendone una migliore manutenzione che risponde anche al requisito di avere maggiore sicurezza, soprattutto per gli utenti più deboli. Nel caso in questione una nuova strada non serve perché esiste già: è l’autostrada A14 che con l’apertura di due nuovi caselli (Pesaro sud e Fano Nord) avrebbe la funzione di una circonvallazione. Quindi Il comune di Fano e la Regione Marche si accordino per destinare parte dei 20 milioni alla realizzazione del casello di Fano Nord e per realizzare la viabilità di raccordo alle recenti opere compensative. La restante parte si utilizzi per estendere la rete di piste ciclabili, creare o migliorare parcheggi scambiatori per il trasporto pubblico. Non si può continuare a risolvere problemi complessi come quello della mobilità con risposte semplicistiche che vedono in nuovo asfalto l’unica ed errata soluzione.