Comunicato stampa
Lo scorso 22 aprile in occasione della Giornata della Terra il sindaco Massimo Seri sul suo profilo fb scriveva: “oggi è il giorno in cui si celebra l’ambiente e la salvaguardia del pianeta. Investiamo per la tutela della nostra casa comune partendo dai comuni e dalle città. Dalle piccole azioni nascono grandi traguardi.”
E’ chiaro che il sindaco non parlasse di Fano, perché altrimenti verrebbe da pensare che in quel momento fosse in compagnia di Greta Tumberg e non potesse scrivere altro. Ma quali sono “le piccole azioni dalle quali nascono grandi traguardi”? Vediamone alcune. Pista ciclabile Arzilla: distruzione di un habitat fluviale rinaturalizzato, per costruire un ciclabile urbana dove c’era un sentiero ciclabile perfettamente funzionante immerso nel verde. Inutile eliminazione di 50 tamerici di grandi dimensioni a Ponte Sasso, per realizzare un tratto della Ciclovia Adriatica. Ristrutturazione di piazze in cui si prevede di eliminare, senza valido motivo, piante di alto fusto (piazza A. Costa e Piazza Marcolini: in quest’ultima c’è stata la modifica del progetto solo dopo una grande mobilitazione di cittadini e associazioni). Pessima gestione del Verde Urbano in un comune che non ha un Regolamento, un censimento, un Piano di gestione del Verde, un funzionario con competenze addetto all’obbligatorio ruolo di indirizzo e controllo dell’appaltatore (Aset). Consumo del suolo, distruzione di paesaggio agricolo e relativa cementificazione per decine di ettari per la costruzione di: interquartieri di Fano nord (Carmine – Gimarra), casello Autostradale zona Fenile, complanare sud, nuovo palazzetto dello sport zona Chiaruccia. A queste opere andrebbe aggiunta l’ipotesi di spostamento della ferrovia adriatica, che per il momento esclude Fano, ma che l’amministrazione comunale auspica. Tutto questo mentre nulla si sa del nuovo Piano Regolatore, che dovrebbe essere lo strumento quadro di indirizzo con cui Fano dovrebbe affrontare il riscaldamento climatico, attraverso azioni di contrasto e resilienza, garantire un futuro accettabile per gli attuali e futuri abitanti del territorio, gestire le problematiche relative al lavoro, alla sanità, alla scuola e all’immigrazione.
Oggi la priorità è spendere i soldi, non farsi sfuggire i finanziamenti, ma senza una discussione approfondita e partecipata sulle priorità, magari rispolverando progetti vecchi e seguendo le solite logiche secondo cui cemento e asfalto creano lavoro e quindi ricchezza.
Eppure il 29 marzo il Consiglio Comunale ha approvato a larghissima maggioranza una mozione, su un testo predisposto dal Forum Salviamo il Paesaggio e trasmesso dalla nostra associazione ai consiglieri comunali, in cui impegna la Giunta: a svolgere concreta opera di sensibilizzazione rivolta al concreto contrasto del consumo di suolo nel territorio di propria competenza, ponendo contemporaneamente in atto azioni
amministrative e informative volte a sensibilizzare tutti i portatori di interesse (stakeholder) in merito al riutilizzo e recupero dei terreni e fabbricati vuoti o sfitti; a redigere un apposito bilancio ambientale e di sostenibilità annuale per il proprio comune in cui sia evidenziato che per ogni ettaro di suolo eventualmente consumato o sua parte si genera una perdita di servizi ecosistemici
a danno della collettività; in caso di varianti o revisioni delle previsioni pianificatorie
vigenti, a predisporre adeguata valutazione della perdita di servizi eco-sistemici che il consumo di suolo naturale comporterebbe o, al contrario, del beneficio che l’eventuale revisione in riduzione di consumo di suolo precedentemente pianificato apporterebbe alla collettività.
Morale della favola: i buoni propositi a favore dell’ambiente hanno vita breve, durano un giorno o poco più, poi si torna al solito “bussines as usual” assecondando una cultura e una economia fuori dal tempo.
Fano, 06/05/2022 Il Consiglio Direttivo