Comunicato stampa
Foro Boario: si dovevano abbattere meno alberi
Condannati a morte. Sono 24 gli alberi (tigli, platani, ippocastani, bagolari, ecc.), di cui molti di grandi dimensioni, che saranno abbattuti al Foro Boario sebbene dalla relazione “censimento arboreo e triage di rischio” risulti che siano solo 12 gli alberi che presentano condizioni fisiologiche e vegetative che giustificano l’abbattimento. Quindi, una metà di alberi si sarebbero potuti salvare se i progettisti avessero agito con la logica di preservare il verde esistente, invece di quella di realizzare più posti auto possibile. L’ufficio Lavori Pubblici ad una nostra proposta di salvare due grossi platani ci risponde che si trovano in zone in cui è prevista a svolta di veicoli ingombranti come quelli per la pulizia, potatura, igiene urbana, e mezzi di soccorso. Ma visto che il foro Boario è già un parcheggio, in piena regola, ci chiediamo ma ora questi mezzi dove passano?
È evidente che un’altra soluzione progettuale avrebbe permesso di conservare gli alberi esistenti (sostituendo solo quelli a fine ciclo o pericolosi) ma era necessario che gli amministratori dessero questo preciso indirizzo ai progettisti. Le 31 nuove piante che saranno messe a dimora non sono nulla, perché un albero di tre anni non svolge le stesse funzioni ecosistemiche di uno di 50/60 anni, pertanto non si può fare un conto aritmetico! Al Foro Boario, come è già successo in altri spazi nella città di Fano, ci sarà una perdita drastica e prolungata di ombreggiatura, umidità, assorbimento di CO2 e di particolato, ecc.
Perché l’amministrazione fanese continua a vedere il verde solo come decorazione o al massimo come arredo urbano e non come presenza fondamentale per il benessere di persone e animali? Perché non si confronta con le associazioni ambientaliste in maniera preventiva valutando proposte e soluzioni alternative? Perché una virtuosa gestione del verde continua a non rappresentare una priorità per la giunta del sindaco Seri?
A ciò aggiungiamo che ci saremmo aspettati una attenzione maggiore alla mobilità ciclistica e pedonale e, rispetto all’asfalto che previsto su tutta la superficie del parcheggio, anche una scelta diversa sulla pavimentazione per favorire la permeabilità e ridurre la laminazione delle piogge.
Il Consiglio Direttivo