In coerenza con la “Laudato Sii” il Papa impedisca un nuovo monastero a Fano.

Il consumo del suolo agricolo è una vera emergenza nazionale, soprattutto in un Paese in cui si è costruito troppo e male. Lo testimoniano le numerose tragedie che accadono non appena piove più del solito, oppure in poche ore. Da troppo tempo in parlamento giacciono delle proposte di legge, una anche di iniziativa popolare, per fermare o rallentare il consumo di suolo, ma evidentemente deputati, senatori e ministri hanno di meglio da fare. Anche il Papa con l’Enciclica “Laudato Sii” ci ricorda che “Il ritmo di consumo, di spreco e di alterazione dell’ambiente ha superato le possibilità del pianeta, in maniera tale che lo stile di vita attuale, essendo insostenibile, può sfociare solamente in catastrofi, come di fatto sta già avvenendo periodicamente in diverse regioni”. Tuttavia, non sembra che i credenti abbiano un maggiore consapevolezza degli altri cittadini sulla necessità di cambiare stili di vita e consumare meno risorse non rinnovabili, appunto, come il suolo. Infatti, una comunità di Frati Trappisti ha deciso di vendere la propria sede a Frattocchie (vicino Roma) perché non più adatta alle loro esigenze e di trasferirsi sulle colline di Fano (Pu) ma invece di cercare un vecchio monastero da ristrutturare,  circa dieci anni fa hanno deciso di acquistare un terreno per costruirne uno nuovo, in un’area agricola con vincolo paesaggistico. Secondo il P.R.G. vigente però non avrebbero potuto e così la Giunta del comune di Fano ad inizio anno ha disposto una variante urbanistica per consentire all’ordine cistercense dei Frati Trappisti di costruire un nuovo edificio  alto 7 metri per 2384 mq e 9474 mc, più un cimitero privato, sulle pendici di Monte Giove, dove già esiste un monastero che ospita una comunità di soli tre monaci. Quanto accaduto è un precedente pericoloso per la tutela del paesaggio collinare, ma anche un inaccettabile favore non adeguatamente giustificato. Qual è l’interesse pubblico della variante? Perché il comune non ha invitato i frati a comperare e ristrutturare uno dei numerosi edifici religiosi presenti nel comune di Fano? Come si potrà dire di no ad altre analoghe richieste anche per usi differenti?
E visto che stranamente anche la Soprintendenza in questo caso non ha nulla da eccepire,alcune associazioni ambientaliste hanno deciso di dare battaglia ed in attesa di poter presentare osservazioni  tecniche alla variante, il 10 febbraio scorso, hanno scritto nuovamente al Papa una lettera del seguente tenore (una precedente missiva era stata inviata nel 2018 ma senza esito):

“Santo Padre,

in una precedente lettera inviatale in data  24/09/2018  avevamo espresso ,  come ambientalisti, la nostra contrarietà alla costruzione di un nuovo complesso monastico dell’ordine dei monaci Trappisti che dovrebbe sorgere sulle colline  del comune di Fano, nella regione Marche.Purtroppo, le nostre preoccupazioni sono diventate certezze: la pratica urbanistica riguardante questo nuovo fabbricato ha avuto una accelerazione sospetta. In un’area sottoposta a vincolo paesaggistico questa nuova struttura creerebbe un precedente molto  pericoloso: se ad un ordine religioso si consente di costruire in un luogo protetto, perché allora negare ad un privato il permesso per una casa, un albergo, un ristorante?Ribadiamo che nelle stesse colline esistono  monasteri,  conventi , chiese   poco utilizzati  o addirittura abbandonati  che potrebbero ospitare  nuove comunità religiose senza creare consumo di suolo.
Con dolore ricordiamo che nel mese di settembre la nostra regione è stata colpita da una disastrosa alluvione che ha causato numerose vittime innocenti.
I vescovi del nostro territorio hanno indicato con chiarezza che la colpa non è della natura ma dell’uomo che ha costruito dove non doveva.
Nella sua profetica enciclica “ Laudato SI” Lei ha affrontato con molto coraggio questo tema. Allora perché cementificare una collina con il rischio sempre più attuale di  frane, smottamenti, alluvioni? Quante vittime incolpevoli dovremo ancora piangere perché questo sfruttamento incessante della natura abbia termine?

In attesa di   una  Sua gradita risposta , le inviamo i  nostri più devoti saluti.”

Fano, 15/02/2023

Le associazioni

Argonauta – Fano  –   Italia Nostra – Pesaro e Urbino –  La Lupus in Fabula o.d.v. –  Federazio

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