Comunicato stampa
Il re è nudo.
Con quale faccia e credibilità le forze politiche (tutte, ad eccezione del M5S e di InComune) che pochi giorni fa hanno votato la variante a favore dei monaci trappisti o si sono astenute, potranno parlare di sviluppo sostenibile, di tutela della biodiversità, di riduzione del consumo di suolo? Come potranno sostenere di fare gli interessi della comunità e di battersi per il bene comune?
La gravità di trasformare una zona agricola super vincolata in zona per attrezzature di interesse collettivo non è solo per i metri cubi e metri quadri che si andranno a edificare per il nuovo monastero (fra l’altro sopra dei resti di un luogo di culto del XI secolo) ma perché si è violato il principio in vigore da oltre 60 anni secondo cui sulle colline di Fano nessuno poteva più edificare a meno che il proponente fosse un imprenditore agricolo (L.R. 13/1990). Il caso del trasferimento delle suore di Santa Teresa a Sant’Andrea in Villis, checché ne dica Fanesi, è diverso perché si è trattato solo di un ampliamento di una struttura ecclesiastica esistente. Ora invece è stata fatta una variante ad personam, per compiacere il mondo della chiesa cattolica, in assenza di forti motivazioni di interesse generale. Quelle sostenute dal deputato Baldelli, turismo religioso e custodia del territorio, sono aria fritta.
Questo ulteriore atto della Giunta e della maggioranza consiliare fanese fa salire le quotazioni del sindaco Seri per l’assegnazione dell’ambito premio “cemento armato” 2024, che come associazione assegnamo agli amministratori che fanno scelte contrarie alla tutela dell’ambiente.
Perché, oltre a cementificare il suolo la giunta Seri ha anche il triste primato a livello provinciale di tagliare alberi in ogni opera pubblica che mette in cantiere. L’ultimo caso è il progetto della pista ciclabile di Viale Kennedy per cui è previsto l’abbattimento di due lecci. Certamente non basta qualche intervento di forestazione urbana, (con un relativo piano generale che in buona parte non può essere ancora operativo per indisponibilità dei terreni), per compensare i ripetuti interventi edilizi che hanno un impatto negativo sul verde urbano.
Fano, 20/10/2023
Il consiglio direttivo