La Corte Costituzionale ha bocciato la legge 215 del 9 giugno 2010, la legge che permetteva il ritorno all’energia nucleare nel nostro paese (sentenza numero 215 del 9 giugno 2010).
Questa legge – ha commentato il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola – era stata fortemente voluta dal presidente del Consiglio e dall’ex ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola. Era considerata uno dei fiori all’occhiello del governo nazionale.
La Corte Costituzionale fa giustizia cassandola, restituendo agli enti locali, ed in particolar modo alle regioni, la facolta’ di appoggiare o rigettare integralmente le scelte operative e territoriali dell’esecutivo nazionale in materia di energia nucleare.
Finisce anche ogni possibilita’ di commissariamento, essendo stata dichiarate illegittima ogni urgenza in materia.
Numerosi erano stati i ricorsi presentati, anche dalla Regione Puglia – ha precisato Vendola – ma avevamo anche ricordato al Governo che sarebbe stato possibile costruire centrali nucleari in regioni come la Puglia soltanto facendo ricorso ai carri armati. La Consulta – ha proseguito Vendola – ha restituito dignita’ al rapporto tra Stato e Regioni, reso impraticabile dall’arroganza del governo nazionale che voleva – in sintonia con non meglio precisati interessi privati anche stranieri – trasferire in Italia tecnologie vecchie e pericolose e costosissime sotto ogni punto di vista e soprattutto per la gestione futura di scorie e siti contaminate. Rimarremo vigili – ha concluso il presidente – perche’ ci aspettiamo altre sorprese. Molti sono gli interessi in gioco: noi tuteleremo solo il nostro territorio e i nostri cittadini.