Alla notizia di un nuovo centro commerciale nell’area ricompresa tra le vie Moriconi, Località Forcolo e s.s. Flaminia ci sorge spontanea la domanda: ma era necessario?
Questo nuovo centro commerciale è previsto nel nuovo P.R.G. e preannunciato dalle ruspe e dalle recinzioni arancioni che campeggiano da mesi sul terreno. Non è quindi una sorpresa. Ma la domanda resta: a chi e cosa serve? Sicuramente serve ai proprietari dell’area che ne vedono decuplicato il valore, e all’impresa edile che venderà le superfici ad uso commerciale e direzionale per 4850 mq. di superficie utile lorda (con un indice di edificabilità dello 0,25 mq/mq).
Ma per la città di Fano, per i residenti dei quartieri limitrofi di Centinarola e di Rosciano è importante questo nuovo centro commerciale? Il tempo che risparmieranno per recarsi nei negozi e supermercati di via Roma e dell’area commerciale di Bellocchi giustificano l’impermeabilizzazione di un terreno di 19450 mq (quasi due ettari)? Inoltre, non è da sottovalutare che saranno abbattuti una casa, con un originale frontone, e relativi annessi agricoli risalenti a oltre un secolo fa, che hanno un indubbio valore storico architettonico e che potevano essere inseriti, restaurati a dovere, anche nel futuro contesto progettuale per riqualificarlo proprio salvandone la sua storia e il valore di testimonianza del trascorso agricolo della periferia fanese. Invece si realizzerà l’ennesimo complesso di negozi e uffici, cioè un non luogo, che sembra così brutto da rappresentare un ulteriore sfregio al residuo paesaggio rurale della zona.
E dove sta “la salvaguardia del contesto ambientale” sbandierata dal progettista, quando tutta la superficie sarà coperta da parcheggi e da palazzine, e ben 20 alberi saranno abbattuti? Pertanto, a quali bisogni risponde questa ennesima scelta cementificatoria? A nostro parere a nessun bisogno reale, ma segue solo una logica speculativa che ovviamente non prende minimamente in considerazione il superamento del limite ambientalmente sostenibile di consumo di suolo e di perdita di biodiversità. Ancora un altro pezzo di terreno agricolo viene trasformato in maniera irreversibile per l’interesse di pochi. Ma chi ha votato la variante, pur disinteressandosi dei valori architettonici e ambientali esistenti, si sarà almeno chiesto che fine faranno gli altri esercizi commerciali di vicinato esistenti?
La Lupus, con una specifica osservazione al P.R.G., aveva chiesto di eliminare la nuova previsione urbanistica e il mantenimento dell’attuale destinazione agricola, ma è stata bocciata. Ora è cambiata la giunta, ma la scelta della compagine di centro sinistra è stata confermata anche dagli attuali amministratori. La miopia politica è una malattia molto contagiosa.
Fano, 25/03/2025
Il Consiglio direttivo