Comunicato stampa

La delibera del Consiglio comunale, presa a maggioranza, di spostare il Polo logistico dalla zona dell’ex zuccherificio a Chiaruccia, è un escamotage che non fa gli interessi della città di Fano nel suo insieme, ma esclusivamente quelli della proprietà privata rappresentata da due noti imprenditori fanesi.

Il sindaco e la nuova giunta di centro destra dovevano dare una risposta alle giuste rivendicazioni del comitato “aria pulita” che lamentava l’illogicità di un polo logistico con la possibilità di insediamento di industrie insalubri di 2° classe nell’area dell’ex zuccherificio. Ma la procedura adottata è sbagliata perché non è il frutto di un percorso condiviso con la città e lo dimostra la protesta che ora si leva da parte degli abitanti di Chiaruccia e Tre Ponti. Per sanare il vulnus generato dall’emendamento dell’ex sindaco Seri, approvato dal C.C. durante la prima adozione della variante generale del P.R.G., sarebbe stato sufficiente accordarsi con la Provincia di PU, che ora sta contro deducendo la variante di Piano, riportando, con l’adozione finale del Piano, le funzioni urbanistiche dell’area dell’ex zuccherificio a quelle vigenti prima del novembre 2023.

Ma non si è voluto “frustrare le legittime aspettative della proprietà privata” che evidentemente trova molto interessante l’area con destinazione F (attrezzature di pubblico interesse) della zona di Chiaruccia.

E’ chiaro che questo luogo è più adatto, dal punto di vista viario, ad un Polo logistico, però è molto vicino alle residenze e appartiene ad una porzione di territorio agricolo in cui non è prevista l’espansione della zona industriale. Pertanto, oltre ai rischi per la salute dei residenti di Chiaruccia e dintorni, il nuovo insediamento industriale costituirà l’ennesima colata di cemento: alla faccia del “costruire sul costruito”! Con l’atto votato in aula il 26 marzo il sindaco smentisce quanto dichiarato pochi giorni prima alla conferenza sul Consumo del suolo e Rigenerazione Urbana organizzata dalla Lupus e cioè che a Fano non si sarebbe più consumato territorio agricolo.

Comunque, prima di arrivare alla conclusione di questa vicenda, è fondamentale dare una risposta esauriente alle seguenti domande: ma Fano ha bisogno di un nuovo Polo Logistico? A quali interessi e funzioni risponde? Quale saldo positivo genera in termini di posti di lavoro? Ha senso farlo in quell’area o, guardando bene, c’è un’area più idonea? Si può fare senza consumare altro suolo, recuperando il patrimonio edilizio vuoto o in disuso? È pensato in funzione di come si modificherà la logistica nei prossimi 20 anni anni o guarda solo alle condizioni del presente?

Ci sembra che la decisione assunta dal C.C. il 26 marzo scorso risponda principalmente alle ambizioni economiche di privati influenti,  i cui legittimi interessi dovrebbero essere mediati e contenuti dagli amministratori, indirizzandoli verso soluzioni che perseguono il bene comune.

Se può essere condivisibile che l’area dell’ex zuccherificio sia riservata a funzioni sportive, sociali ed abitative, non è accettabile che la destinazione di un’area riservata ad industrie insalubri di 1a e 2a classe non sia il frutto di un percorso partecipato, che potrebbe concludersi con una variante, ma anche con la decisione di non fare nulla.

Fano,  02/04/2025

Il consiglio direttivo