Comunicato stampa

Non è accettabile nessun ampliamento, né territoriale né volumetrico, della discarica di Monteschiantello se prima il comune di Fano non mette a regime un nuovo sistema di raccolta dei rifiuti urbani, più efficiente in termini di quantità e qualità di raccolta differenziata e non introduce la tariffazione puntuale! Non esistono più scuse: non è vero che la raccolta porta a porta integrale costa di più del sistema misto o del sistema stradale informatizzato, e il problema della “usura” del personale addetto alla raccolta domiciliare è facilmente superabile con semplici accorgimenti e rotazione degli addetti. Avevamo già evidenziato alla precedente amministrazione che i livelli di raccolta differenziata erano da anni stazionari. Per questo che il M5S aveva presentato e fatto approvare una mozione in Consiglio comunale con cui si invitata la giunta Seri a predisporre entro il 31/12/2024 una nuova modalità di raccolta dei rifiuti urbani attraverso il sistema del Porta a Porta integrale o il sistema dei cassonetti smart, dotati di videocamera e pesatura elettronica, previa valutazione di uno studio sull’impatto della nuova tariffa puntuale sulle varie fasce di utenza.

La giunta uscente non ha fatto nulla ma il tema non è più rinviabile. Ormai sono sei anni che la r.d. del comune di Fano non va oltre il 74%, mentre resta molto bassa la qualità del rifiuto conferito separatamente (c’è mediamente il 20/25% di impurità). Così si rischia di non raggiungere il livello di riciclo del 55% che la U.E. ha stabilito per il 2025  (Dir. U.e. 2018/851). L’obiettivo a cui tendere deve essere “rifiuti zero”. Un traguardo ancora lontano ma non impossibile visto che il Consorzio Bacino Priula (che raggruppa 49 comuni nel trevigiano per 556.000 ab.) ha già raggiunto il 90% di raccolta differenziata con un residuo secco di 41 kg.ab.anno (Fano è a 155). Quindi non è necessario inventarsi nulla, ma basta copiare le esperienze più virtuose e fare gli opportuni aggiustamenti. Ma certamente non basta cambiare metodo di raccolta per avere buoni risultati. Serve una capillare informazione, occorre ascoltare le principali problematiche e fare gli aggiustamenti e poi servono i controlli e le sanzioni. Infine, per riuscire ad intercettare anche i materiali riciclabili che finiscono nel secco indifferenziato bisogna costruire un impianto di M.R.B.T. (recupero materiale e trattamento biologico) a valenza provinciale. Sono importanti altresì i centri di riparazione e riuso, punti di distribuzione di prodotti alla spina, l’incentivazione del voto a rendere, il riciclo di pannolini e tutto quanto può essere utile a ridurre la produzione dei rifiuti o restituire una seconda vita ai prodotti di scarto.

Le discariche e gli inceneritori sono una semplificazione ad un problema complesso e non rappresentano delle soluzioni più compatibili con la tutela della salute e con una gestione ambientalmente sostenibile dei nostri territori. I Consigli Comunali devono chiedere sistemi di raccolta e smaltimento rifiuti più efficaci e sostenibili.

Fano, 16/04/2025